martedì 2 ottobre 2012

RIFLESSIONI

 

Inconvenienti della vita cittadina. E’ proprio vero, ogni mondo è paese. Da quando mi sono trasferita in città vivo in pieno tutto quello che mi offre. Se ho bisogno di qualcosa, scendo di casa e ho tutto ciò che mi occorre a portata di mano, negozi, supermercati… La macchina è un vago ricordo, mi piace camminare e, invece di andare in palestra (ne ho una enorme proprio di fronte casa), faccio tutto a piedi.

La mattina mi sveglio e spalanco le finestre, non esistono inferriate (anche di queste ne ho un vago ricordo), posso anche mettere all’aria piumini e lenzuola senza dover prima andare a cercare le chiavi dell’inferriata. La sensazione, poi, di avere tutto “spalancato” e quindi di sbrigarmi a richiudere, non esiste piu’, vago ricordo anche per questo…

Tutto bellissimo… se non fosse per la signora del palazzo accanto al mio che si mette in finestra ad osservare tutto ciò che faccio. Ecco perchè all’inizio ho detto che tutto il mondo è paese: gli “impiccioni” esistono ovunque, tutto è farsene una ragione. Poco male, mi abituerò…

Mi scuso se la punteggiatura e gli accenti non sono corretti ma sono costretta ad utilizzare un computer che non conosco e quindi…

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