martedì 24 febbraio 2015

RICETTE

 

Devo fare una premessa prima di postare la ricetta. Quando mi sono ammalata ho iniziato a studiare tutto ciò che riguardava i tumori e una cosa ho capito: c’è una relazione tra cancro e alimentazione. Le voci sono discordanti e c’è tanta confusione a riguardo, ma ho adottato un sistema semplice che mi permette di mangiare di tutto senza troppe fissazioni e senza passare giornate intere in cucina.

Quando sono a casa, posso  preparare ricette dove non sono previsti alimenti considerati dannosi, come la carne rossa, le farine e gli zuccheri raffinati.

Quando esco non mi privo di niente. Mangio anche carne rossa, insaccati (considerati veleno puro), pane e anche il dolcetto a fine pasto se mi va. Questo perché anche l’umore deve essere appagato. C’è anche chi sostiene che ci si ammala quando non si è felici…

Ci tengo a dirlo che non sono medico e neanche nutrizionista, anzi, se qualcuno vuole intervenire e dare consigli, sono sempre ben accetti.

 

RICETTE

PRIMI PIATTI

MINESTRA PASSATA

Per velocizzare compro le verdure varie già tagliate a piccoli pezzetti. Lavare tutte le verdure molto bene. Metterle in una pentola capiente e aggiungere dell’acqua. Aggiungere due patate spellate e lavate, in modo che, quando viene tritato il tutto, resta bello denso. Mettere sul fuoco e, da quando bolle, aspettare una quarantina di minuti.

Levare dal fuoco e lasciare raffreddare un poco. Con il frullatore ad immersione, passare il minestrone e quando viene impiattato aggiungere una bella spruzzata di curcuma con una bella triturata di pepe nero.

La curcuma è un ottimo antinfiammatorio e antitumorale. Studi recenti indicano che in alcune zone geografiche dove si fa molto uso di curcuma il tasso di insorgenza dei tumori è molto ridotto. L’effetto è migliore se abbinato al pepe nero. Si dovrebbe assumere tutti i giorni mezzo cucchiaino di curcuma. Io ormai lo utilizzo in molte pietanze.

Quando si presenta il piatto in tavola si possono mettere al lato due fettine di pane bruscate (fatte grigliare nel forno) rigorosamente integrali.

BUON APPETITO A TUTTI!!!

giovedì 19 febbraio 2015

RIFLESSIONI

 

Mancavano pochi giorni al secondo ciclo di chemio. Avevo davanti il fine settimana da passare serena in famiglia, per poi dover affrontare la seconda botta. Peccato che il venerdì inizio a sentire un indolenzimento nella parte destra del viso. Indolenzimento che il sabato si trasforma in leggero gonfiore, per poi diventare dopo due giorni una cosa indescrivibile. Il viso era totalmente deformato e gonfio, l’occhio destro chiuso, così come la parte destra del labbro. Il dolore era atroce. Dall’ospedale mi mandano direttamente dal dentista. Responso: infezione di una sacca a un dente devitalizzato. Vi rendete conto? Anche il dentista, mentre mi medicava, aveva pena per me. E’ inutile dire che il giorno dopo, la chemio non me l’hanno fatta! Ho dovuto aspettare un’intera settimana, affinché l’infezione fosse totalmente scomparsa.

Certo, i medici ti dicono di evitare posti affollati, rischio contagio. Qualsiasi cosa, anche un raffreddore ti può mandare in ospedale per le difese immunitarie basse, ma chi va ad immaginare che un dente devitalizzato possa creare un’infezione!

Rabbia e sconforto chiaramente. Avevo iniziato a spuntare i giorni dal mio calendario (il calendario regalatomi da Liz, in tempi non sospetti) e questa proprio non ci voleva, avrebbe ritardato di una settimana il mio conto alla rovescia che era solo all’inizio, AHIME’!

Questa cosa però mi ha fatto capire quanto era delicata la situazione, quanto dovessi stare attenta. Se questo non fosse successo, non mi sarei frenata. La mia vita, dopo la settimana di malessere post chemio, aveva ripreso come prima e probabilmente il mio fisico mi stava mandando dei messaggi: dovevo rallentare. O forse il mio Angelo?

domenica 15 febbraio 2015

RIFLESSIONI

 

Come ogni anno scrivo due righe per il compleanno di mia figlia, è quasi un rito, ma quest’anno ci tengo particolarmente.

Per tutto questo brutto periodo mi è stata accanto. Ha assistito al mio deperimento fisico, alle brutture che la malattia comporta, ma ha trovato sempre parole carine, mi ha continuato a dire quanto ero bella malgrado io sapessi che era un’enorme bugia.

Me la ritrovavo a metà mattina, durante la terapia, con il suo faccino che sbucava dalla porta, a sbirciare. Lei “scappava” tra una lezione e un’altra dall’Università per venire a vedere come stavo.

Oggi è un traguardo importante: ventuno anni! Sicuramente tutto ciò l’ha maturata molto e, posso dire, che è diventata proprio una donna.

La amo e lei non immagina quanto! Se discutiamo è solo perché non vorrei che facesse errori per i quali pagherebbe le conseguenze per tutta la vita.

E’ bella, ha gli occhi che le brillano e il sorriso che illumina, ed è spiritosa. Ha dei capelli che sono l’invidia dei parrucchieri. E’ colta, sagace e riflessiva. Scusate, non la lodo mai, ma oggi le voglio dire che penso tutto questo e le auguro di rimanere così, bella come è!

giovedì 12 febbraio 2015

RIFLESSIONI

 

TUMORE – CRONACA DI UNA MALATTIA

I capelli li avevo già tagliati, sembravo un pulcino spennacchiato. La Dottoressa mi aveva avvisato che sarebbero caduti nel giro di due/tre settimane e che quel taglio non era abbastanza. In effetti, all’inizio della terza settimana, una mattina mi ritrovo una quantità indescrivibile di capelli in mano. Sapevo già quello che dovevo fare. Su Internet mi ero documentata sui vari modi di mettere il foulard. Bene, foulard in borsa e, come una guerriera in missione, sono partita.

Sono entrata nel primo parrucchiere vicino casa, non mi conoscevano bene, ero stata lì solo un paio di volte e ho detto che volevo rasarmi tutta la testa, senza dare spiegazioni. Il poverino non capiva, ma si è subito reso conto del perché quando ha iniziato a passare la macchinetta. Il tutto è durato pochi minuti e guardandomi nello specchio ho deciso che non ero niente male. Ho una bella testa, piccola e regolare e, se non fosse stato per il bastardo che era in me, non l’avrei mai potuto sapere (bello il mio lato positivo del carattere!).

Immaginavo di mettermi a piangere, di disperarmi, ma questo non è successo. Tutte le donne che ho conosciuto nel mio percorso hanno sofferto per la caduta dei capelli, per me non è stato tanto quello, ma piuttosto perdere le ciglia e le sopracciglia. Certo nessuno ti dice questo, perché quando avviene (a metà del percorso) ormai sei in ballo e non vedi l’ora di finire. Guardarmi allo specchio e guardare i miei occhi vuoti mi faceva impressione. E allora ben vengano i corsi di trucco per tumorate organizzati dall’Ospedale. Non ridete, esistono anche questi e sono molto utili, insegnano a sentirsi, non dico belle, ma piacevoli. Mi ricordo che, quando ho partecipato, avevo fatto il giorno prima la chemio ed ero senza forze, ma non me lo sarei perso per nulla al mondo, la vanità ha prevalso sul bastardo! Eravamo una decina e tutte nella stessa barca, ti senti meno sola. Per questo è importante partecipare a queste iniziative, e poi conosci tanta gente!

mercoledì 11 febbraio 2015

RIFLESSIONI

 

TUMORE – CRONACA DI UNA MALATTIA

In questo mio racconto, vorrei aprire una parentesi sui comportamenti della gente di fronte alla malattia.

Le reazioni sono tante e diverse e siccome voglio essere buona, dico che la malattia fa paura. Questa è la mia giustificazione!

Le persone, non tutte grazie a Dio, temono di venire contagiate da questa sfiga che ha colpito un parente/amico vicino. E così, quando ti ammali, scopri chi hai accanto o meglio, conosci chi hai avuto accanto per tanto tempo. Pensavi che, malgrado il carattere schietto, di avere un buon feeling con tutti. Sbagliato! E pensare che me lo avevano detto!

All’inizio non racconti quello che hai per preservare chi vuoi bene dal dolore, ma poi ti decidi e lo dici, tanto i cambiamenti sarebbero talmente palesi… e BUM, è come lanciare una bomba nel centro di una piazza, il vuoto intorno! Non subito però. Prima c’è la curiosità e poi ci sono le reazioni.

Chi scompare totalmente (i prestigiatori), magari hai l’amicizia in facebook e non ti scrive neanche due righe in privato per chiederti come stai. E ci sei stato a cena insieme qualche mese prima!  Chi invece ti fa domande stupide (gli ingenui) pensando di non fare nessun danno, come chi ti chiede come fai ad accettare la caduta dei capelli, come se avessi alternative e questo non procurasse nessuna sofferenza. Chi si fa vivo dopo due/tre mesi (i bubu settete) sperando che sia tutto finito , dicendoti che non voleva creare disturbo o turbamento chiedendoti notizie, per  poi riscomparire e ricomparire dopo altrettanti mesi nella speranza che sia tutto terminato. Questi li devo ancora capire!!! Ma quelli che mi fanno veramente arrabbiare (i generosi) è la categoria che, gentilmente, con un pizzico di dolcezza e un pizzico di pena, ti ricorda quanto sei giovane per avere questo tipo di tumore. Per loro sei spacciato e, se sei un minimo debole, soccombi più per le loro parole che per il cancro. Ma, deficienti, avete la palla di vetro?

Non dico che ho trovato solo questo, anzi, si scoprono persone che magari non avevi considerato, persone che non immaginavi neanche potessero avere tanto amore dentro.

Ecco, volevo dirlo, volevo aprire e chiudere questa parentesi, per dire che poi tutto passa e la forza che avevi nell’animo si raddoppia e quella fisica ritorna e dentro di te qualcosa è mutato. Le priorità sono cambiate e ci si approccia diversamente alla vita e agli altri. I commensali della mia tavola, in futuro, saranno scelti con cura.