Come ogni anno scrivo due righe per il compleanno di mia figlia, è quasi un rito, ma quest’anno ci tengo particolarmente.
Per tutto questo brutto periodo mi è stata accanto. Ha assistito al mio deperimento fisico, alle brutture che la malattia comporta, ma ha trovato sempre parole carine, mi ha continuato a dire quanto ero bella malgrado io sapessi che era un’enorme bugia.
Me la ritrovavo a metà mattina, durante la terapia, con il suo faccino che sbucava dalla porta, a sbirciare. Lei “scappava” tra una lezione e un’altra dall’Università per venire a vedere come stavo.
Oggi è un traguardo importante: ventuno anni! Sicuramente tutto ciò l’ha maturata molto e, posso dire, che è diventata proprio una donna.
La amo e lei non immagina quanto! Se discutiamo è solo perché non vorrei che facesse errori per i quali pagherebbe le conseguenze per tutta la vita.
E’ bella, ha gli occhi che le brillano e il sorriso che illumina, ed è spiritosa. Ha dei capelli che sono l’invidia dei parrucchieri. E’ colta, sagace e riflessiva. Scusate, non la lodo mai, ma oggi le voglio dire che penso tutto questo e le auguro di rimanere così, bella come è!
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